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Prevenzione tumore della vescica nella donna

Minnie Luongo, N. 4 aprile 2011

Il tumore alla vescica ha superato di gran lunga quello della cervice uterina. E nella donna il cancro della vescica è sempre più in aumento (responsabili il fumo e l’inquinamento). A dimostrarlo, senza ombra di dubbi, sono gli ultimi dati presentati nel corso dell’autorevole “American Cancer Society”. Approfondiamo l’argomento con il professor Luca Carmignani, Responsabile Urologia dell’IRCCS del Policlinico di San Donato Milanese. 

Un’importante iniziativa
Proprio presso la struttura di San Donato ha preso il via “One Stop Clinic” per la diagnosi precoce del tumore della vescica: «È questa la nostra risposta - spiega il professor Carmignani - per affrontare con tempestività l’ematuria, ovvero la presenza di sangue nelle urine, spesso unico sintomo del tumore alla vescica in uomini e donne. In una giornata riusciamo a garantire ai nostri pazienti la visita specialistica con ecografia e, se necessario, la cistoscopia, un esame fondamentale che oggi può definirsi "dolce", in quanto eseguito tramite una strumentazione più flessibile, che riduce significativamente il disagio dei pazienti».
Ogni anno si registrano 14.000 nuovi casi per gli uomini e 3.000 per le donne. «Il tumore alla vescica - mette in guardia Carmignani - va affrontato con tempismo. Nel 20 percento dei casi, infatti, la patologia può cambiare velocemente stadio; di conseguenza, anche l’intervento chirurgico a cui sottoporsi diventa demolitivo, in quanto si rende necessario procedere con l’asportazione della vescica, che viene ricostruita con parti prelevate dall’intestino: in pratica, una sorta di autotrapianto. Negli stadi precoci, il tumore viene rimosso per via endoscopica, la vescica non si asporta, consentendo al paziente tempi operatori ridotti e ripresa più veloce».

Le cause
Riconducibili al tumore della vescica, concordano gli specialisti, sono due fattori principali: il fumo e l’inquinamento.

  • Per quanto riguarda il fumo: «Nei Paesi industrializzati per ben il 60% dei casi il fumo di sigaretta è responsabile dei tumori alla vescica - anticipa il professor Luca Carmignani - ma sotto accusa è anche il cosiddetto fumo passivo.  È stato dimostrato, infatti, che esiste una netta corrispondenza fra lo sviluppo di questo tipo di tumore e il fumo dei genitori nonchè il numero delle sigarette consumate».
  • Per l’inquinamento, contrariamente a quanto ci si aspetterebbe, «in letteratura non si evidenzia alcuna correlazione fra tumore della vescica e polveri sottili, così come non appare nessun legame con prodotti di combustione», sottolinea Carmignani. Al contrario, si rivelano assai pericolosi tutti i prodotti a base di benzene. Ecco perché categorie a rischio sono quelle dei parrucchieri, che hanno quotidianamente a che fare con tinture per capelli e prodotti analoghi. A loro, pertanto, si raccomanda di lavorare in ambienti che dispongano di un buon sistema di ventilazione.

Come si affronta
Il tumore alla vescica va affrontato con tempismo: nel 20 percento dei casi la patologia può cambiare velocemente stadio; di conseguenza, anche l’intervento chirurgico a cui sottoporsi diventa demolitivo, in quanto si rende necessario procedere con l’asportazione della vescica, che viene ricostruita con parti prelevate dall’intestino: in pratica, una sorta di autotrapianto. In sintesi, la cura del cancro alla vescica deve seguire line guida specifiche. I tumori superficiali sono trattati chirurgicamente con una resezione transuretrale, mentre quelli più aggresssivi sono trattati con la rimozione della vescica stessa. Trattamenti addizionali possono essere la terapia citotossica unita ad una chemioterapia intravescicale e all’immunoterapia. In ogni modo, mentre i trattamenti possono essere efficaci nel ridurre la ripetitività del tumore, gli effetti collaterali possono essere devastanti per la qualità della vita dell’individuo.
Negli stadi precoci, il tumore viene rimosso per via endoscopica, la vescica non si asporta, consentendo al paziente tempi operatori ridotti e ripresa più veloce. Per la prevenzione: sono utili antiossidanti e probiotici.

Cibo & tumore alla vescica
Già uno studio di alcuni anni fa, come ci ricorda il professor Luca Carmignani (condotto da ricercatori americani assieme al nostro Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”), esaminava l’associazione tra il sale usato in cucina, il cibo conservato e il rischio di contrarre tumori. Nel corso di tre anni erano stati inviati questionari a 19.732 pazienti con: cancro allo stomaco, al colon, al retto, al pancreas, ai polmoni, al seno, alle ovaie, alla prostata, ai testicoli, alla vescica, al cervello, oltre a malati di linfoma non-Hodgkin o leucemia. «Inoltre, erano stati effettuati 5.039 controlli della popolazione - specifica Carmignani - con un’indagine che includeva informazioni sullo stato socio-economico, sugli stili di vita e sulla dieta seguita. E già un questionario comprendente 69 domande sulle abitudini alimentari, in precedenza, aveva fornito dati significativi sull’argomento».
Ebbene, paragonata la dieta senza sale ad altre con poco o molto sale, o ad un’altra con molti cibi conservati, negli ultimi due casi risultava una crescita del rischio di contrarre tumori ai polmoni, allo stomaco, ai testicoli e alla vescica.
«In generale, riteniamo che si possano definire potenzialmente cancerogeni - riassume Carmignani - tutti gli alimenti cotti col barbecue stile americano, la carne di maiale e, naturalmente, i grassi. Una curiosità emersa da poco riguarda la soia: se è vero che preserverebbe dal tumore alla prostata, sarebbe invece nociva per la vescica».

“One stop clinic”
Il tumore della vescica è in forte crescita, in particolare nella popolazione femminile. One Stop Clinic per ematuria: “una sola fermata” vuol essere la risposta per affrontare con tempestività l’ematuria, ovvero la presenza di sangue nelle urine, che spesso è l’unico sintomo del tumore della vescica, sia negli uomini che nelle donne. Nel 20 percento dei casi, inoltre, la presenza di sangue nelle urine rappresenta il sintomo di una neoplasia vescicale. Nel Reparto di Urologia diretto dal Professor Luca Carmignani - telefonando al numero 02-52.77.4410/4329, oppure inviando una e-mail all’indirizzo onestopclinic@grupposandonato.it - in una sola giornata viene garantita ai pazienti la visita specialistica con ecografia e, se necessario, la cistoscopia: un esame, quest’ultimo, fondamentale che oggi può definirsi “dolce”, in quanto eseguito tramite una strumentazione più flessibile, che riduce significativamente il disagio dei pazienti. Tali neoplasie, se prese precocemente, sono curabili con il solo intervento endoscopico.

L’IRCCS Policlinico San Donato
Fondato nel 1969, è un ospedale di ricerca e insegnamento, sede del Dipartimento cardiovascolare Edmondo Malan, al primo posto in Italia e tra i primi in Europa per volume di attività - 2.000 interventi di cardiochirurgia l’anno - ed efficacia delle prestazioni nelle malattie del cuore e dei vasi. Sede del Triennio clinico del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano e di numerose Scuole di Specializzazione, è anche il primo ospedale ad alta specializzazione interamente certificato ISO 9002 in Europa. Dispone di 380 posti letto accreditati, 12 sale operatorie e di tutta l’alta tecnologia biomedica possibile, e al suo interno operano circa 1.000 addetti di cui 200 medici specialisti. È un’istituzione ospedaliera attiva anche nella cooperazione internazionale (oltre 170 le missioni organizzate in Paesi disagiati, con scopo didattico, clinico e umanitario), nonché sede di formazione permanente per specialisti di diversi Paesi, con l’assegnazione (con fondi propri), dal 1992 ad oggi, di 180 borse di studio. Il Policlinico San Donato eroga prestazioni in tutte le principali specialità medico-chirurgiche e dispone di un Pronto Soccorso DEA integrato nella rete del 118 per l’urgenza ed emergenza dell’area metropolitana milanese. Per di più, è stato riconosciuto dal Ministero della Salute, “Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico” (IRCCS) per la ricerca e la cura delle “Malattie del cuore e dei grandi vasi nell’adulto e nel bambino”.

Cos’è il tumore della vescica
La vescica è l’organo che ha il compito di raccogliere l’urina che viene filtrata dai reni, prima di essere eliminata dal corpo. Il tumore della vescica consiste nella trasformazione in senso maligno delle cellule che la compongono. I sintomi con cui si può presentare sono comuni anche ad altre malattie che colpiscono l'apparato urinario. Manifestazioni frequenti sono “in primis” la presenza di sangue nelle urine, oltre alla formazione di coaguli, la sensazione di bruciore alla vescica quando si comprime l'addome, la difficoltà e il dolore a urinare, la maggior facilità a contrarre infezioni. Con la progressione della malattia questi disturbi possono diventare importanti. Il tumore della vescica può diffondere localmente e a distanza per via linfatica, dapprima ai linfonodi e, successivamente, attraverso il circolo sanguigno, ai polmoni (24 percento dei casi), al fegato (21 percento) e alle ossa (6 percento). Purtroppo, non sempre il suo comportamento è prevedibile per quanto riguarda le ricadute locali e l'aggressività.

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